venerdì 18 dicembre 2009

Edilizia privé

Irregolarità in via Vecchia Ferriera a Vicenza? Per carità tutto in ordine. Anzi, quando qualcuno si permette di chiedere alla giunta o agli uffici tecnici lumi al riguardo s'inalberano pure. Nella migliore delle ipotesi sei un rompiscatole, uno che non si fa gli affaracci suoi. Nella peggiore sei al servizio dei «nemici della città» o dei «convincimenti inconfessabili».

IL FATTACCIO. Poi però capita che in un edificio di via Vecchia Ferriera i carabinieri berici scoprano un maxi giro di prostituzione condito da brutali episodi di violenza. I dieci arresti fioccati ieri in seno all'operazione “Tentation” club parlano da soli. Formalmente l'attività era un centro con finalità «sociali» avente come prerogativa quello di facilitare «lo scambio di idee» e la promozione «culturale». Di fatto, stando alle accuse della magistratura, lì cera una casa d'appuntamenti. Anzi un posto pieno di «troie» secondo il linguaggio degli indagati intercettati dagli inquirenti. Peccato però che la destinazione d'uso del locale, esclusivamente artigianale, esclude la presenza di altro. La scappatoia dei gestori era stata quella della legge 383 del 2000, che concede ad associazioni no profit con esclusiva rilevanza sociale, la possibilità di occupare gli stabili in difformità alla destinazione d'uso prevista dai comuni. Peccato però che la finalità socio-culturale del “troiaio” non è compatibile con gli indirizzi della legge, soprattutto perché si tratta di una attività con una finalità di lucro «a mala pena mascherata».

STORIA VECCHIA. A palazzo Trissino saranno saltati sulla sedia. Siamo basiti diranno in giunta. Non sospettavamo niente. Ma le bugie hanno le gambe corte. Anzitutto la situazione di potenziale abuso edilizio di molte attività in via Vecchia Ferriera è cosa vecchia. Per dieci anni l'ex consigliere leghista Franca Equizi aveva puntato l'indice sul distretto a luci rosse di Vicenza quando in città governava il centrodestra. Risultato, sbattuta fuori dal partito. Da un anno mezzo in maggioranza c'è il Pd, ma poiché al ridicolo non c'è limite il centrosinistra ha deciso di non sfigurare.

LE INIZIATIVE. Il comitato vicentino contro gli abusi edilizi nel giugno di quest'anno aveva indirizzato alla magistratura un corposo esposto nel quale si chiedeva di valutare possibili carichi penali nei confronti della passata amministrazione e di quella attuale. Il motivo? Una presunta inerzia nell'obbligare i privati al rispetto di una serie di norme amministrative. Nello stesso contesto era stata mandata una segnalazione agli uffici tecnici municipali nonché al sindaco, il democratico Achille Variati. Repliche dell'amministrazione? Zero. Al tutto si aggiunga una nota comica. Proprio il comitato aveva reso pubblica in città la pagina di un forum di scambisti nel quale si lodava la qualità del locale finito nel ciclone giudiziario (il “Tentation”; notare l'errore di ortografia. La parola in inglese si scrive temptation, ma a Vicenza il rispetto della grammatica segue di pari passo quello della legalità). Nello stesso intervento si giudicava lo stesso club molto caro. Segno evidente che la finalità di lucro del locale è più che ipotizzabile. Di seguito era stato il turno del consigliere di maggioranza Silvano Sgreva, eletto nella civica del sindaco ma iscritto all'Idv. Sgreva in una domanda di attualità presentata il 28 settembre 2009 aveva sintetizzato i dubbi dei comitati. La risposta dell'assessore all'edilizia privata Pierangelo Cangini (Pd) era arrivata a giro.

In pratica una non risposta, nella quale però lo stesso assessore era stato obbligato ad ammettere che le verifiche degli uffici per alcune posizioni critiche vanno avanti dal 2005. Roba che un geometra comunale e un vigile urbano di media preparazione sbrigano in tre giorni, tanto per capirsi. Nel medesimo contesto però lo stesso Cangini non si era tirato indietro nell'affibbiare sui media la patente di abuso edilizio ad un vicino centro di preghiera cristiano protestante frequentato da evangelici immigrati dall'Africa.

MENZOGNE PADANE E BUGIE DEMOCRATICHE. Sembrava così che su via Vecchia Ferriera fosse calato il sipario dell'oblìo, ma alle volte il diavolo fa la pignatta ma non il coperchio. Quando a fine novembre i media hanno diffuso la notizia che la croce rossa islamica aveva organizzato un incontro pubblico dedicato alle opere umanitarie, in città è divampata una polemica montata dalla Lega con il Pd che cercava di tallonare la destra sulla via del fondamentalismo alla vicentina. Cosa legittima, ma che non può essere tollerata quando per argomentare le proprie ragioni si dicono balle. Ha cominciato il Carroccio sostenendo che sull'invitato principale pendevano provvedimenti internazionali di polizia per ragioni di terrorismo. La questura e il settimanale Vicenza Più in un batter d'ali hanno spiegato, ognuno facendo il suo mestiere, che la cosa era falsa. Poi è arrivato il tentativo, goffissimo peraltro, della maggioranza del Pd di mostratre un po' di attributi da duri “law and order”. Proprio l'assessore all'edilizia privata, Cangini, sul Corriere della Sera, edizione veneta del 27 novembre, aveva dato fiato all'olifante crociato: «Quella moschea è abusiva». Per essere più precisi: «... ora acquisiremo tutte le informazioni necessarie. L’unica cosa certa è che a Vicenza non esiste una moschea, visto che quella finora utilizzata è abusiva». Bene, picchia duro il coraggioso paladino vandeano, quello che un giorno per non incrociare il mio sguardo stava per inciampare ad una pedana in prossimità della sala consiliare.

Peccato però che appena ventiquattro ore appresso il sindaco è costretto a parare il culo all'amministrazione spiegando su Il Giornale di Vicenza che dai riscontri fatti durante le ultime ore la moschea che sorge nello stesso quartiere del Temptation, non è abusiva. Anzi la pratica per il presunto abuso per l'amministrazione «è archiviabile». Affermazione viscida perché conferma l'apertura di una pratica che non si sa perché dura da anni, per la quale non si annuncia la chiusura definitiva, ma una non ben determinata archiviabilità. Magari proprio perché su Vicenza si erano accesi i riflettori nazionali. E con la stampa nazionale non puoi raccontare troppe fregnacce. Magari perché su Cangini aleggiava lo spettro di una querela per diffamazione, visto che il centro di preghiera islamico segue la stessa norma, ma con ragione diversa ovviamente, dal “Tentation”.

IL BUBBONE. Alla fine il blitz dei carabinieri ha fatto scoppiare il bubbone. Un bubbone gonfio di pus penale e amministrativo. Vorrei capire ora quale sarà il destino di Cangini e del direttore dell'edilizia privata, l'architetto Michela Piron, nominata con un incarico ad personam fortissimamente voluto dal sindaco. Assessore e architetto erano stati abbondantemente informati di quanto accadeva in zona, almeno sul piano amministrativo. Perciò delle due l'una: o sono sommamente incompetenti, quindi è meglio che facciano un altro mestiere, oppure hanno qualcosa da nascondere sotto il profilo della legge, anche penale. Tertium non datur. Dopo il casino di ieri però sfido il Pd, ma soprattutto Lega e i giornalisti, a sollevare lo stesso polverone del forum islamico. Per caso hanno intenzione di sopire tutto? Magari perché il proprietario della casa delle «troie» è l'ex candidato sindaco della Lega? Il soggetto si chiama Margherita Carta Veller. Le apro il blog per dire la sua. Ma per caso La Padania farà un titolo del tipo: “vestiamo da leprotti chi affitta i locali in cui vanno le troie extracomunitarie?” Ultima perla. Isnardo, il fratello della signora Carta, è titolare di una delle ditte che sta costruendo la nuova base Usa di Vicenza. Pare che alla signora Margherita la base Usa bis non piaccia tanto. Il Tentation lo sposteranno lì dentro? Così magari faranno pace.

Marco Milioni
da http://www.lasberla.net/ del 18 dicembre 2009
link originario: http://www.lasberla.net/2009/12/edilizia-prive/

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