venerdì 17 settembre 2010

Pappeppecori

Il sindaco di Vicenza Achille Variati del Pd continua col suo mantra: i nuovi entrati nella maggioranza si sono progressivamente avvicinati a noi, hanno condiviso molto le nostre scelte. Bene. Prendiamone uno a caso. Il neo assessore dell'Udc Massimo Pecori. Vediamo quanto vicino è stato al centrosinistra in questi ultimi 24 mesi.

Giornale di Vicenza del 19 giugno 2008 pagina 18; Pecori parla del piano programmatico del primo cittadino e lo definisce «Un po’ libro dei sogni... Sul nuovo stadio c’è solo un accenno: si dice che ci vuole, ma non dove». Sempre per vicinanza Pecori il giorno appresso in consiglio comunale boccia il documento fondamentale della giunta sull'indirizzo amministrativo. In autunno scoppia il caso Giglioli. Sul GdV del 23 settembre 2008 (pagina 17, attenzione signor Variati, il 17 porta sfiga) Pecori si unisce al coro di coloro che invocano le dimissioni del sindaco e spara: «È chiaro che c’è un problema di maggioranza, altrimenti farebbe bene a respingere le dimissioni di Giglioli. Variati faccia una riflessione sulla sua maggioranza: lo sostiene ancora?». Il sindaco viene massacrato, ma amichevolmente.

Il 30 novembre 2008 sul GdV Pecori attacca la giunta sul blocco alle vetture, ma a fin di bene visto che la pagina scelta è la numero 13, un numero portafortuna: «Stop alle auto: siamo alle solite. Si attuano piani anti-inquinamento inutili che causano disagi solo alle persone in difficoltà». Pochi giorni dopo, è il 15 di dicembre, il paladino dell'Udc riappare sul GdV in campo neutro (pagina 11). Si parla di tasse sui rifiuti e son dolori per la giunta di centrosinistra: «L’Udc è nettamente contraria all’adozione del provvedimento annunciato dall’amministrazione comunale sul ritocco della tariffa rifiuti. L’aumento va contro le famiglie vicentine in un momento di crisi generale». Lo sostiene il consigliere comunale Massimo Pecori, che commenta: «Non vale a nulla prevedere, anzi promettere, una manciata di generiche agevolazioni che, se effettivamente adottate in futuro (ma quando?), andranno a beneficio di un irrisorio numero di nuclei familiari... Il tentativo misero di far passare la riforma come un atto dovuto per migliorare i servizi alla popolazione e agevolare le famiglie più povere si infrange contro i crudi dati di fatto. È invece necessario dare da subito attuazione alla preannunciata intenzione di ricalibrare il sistema di imposizione applicando il principio del “chi inquina paga”».

Passano pochi giorni e sentite come Il Giornale di Vicenza il 20 dicembre racconta la posizione assunta da Pecori sul bilancio comunale: «Dai banchi dell’opposizione, intanto, continuano a partire cannonate. Massimo Pecori (Udc) lamenta un aumento degli sprechi a fronte dei sacrifici richiesti ai vicentini con l’aumento della tariffa rifiuti. L’ultimo caso è l’albero natalizio di piazza dei Signori, addobbato due volte, con incremento dei costi». Non male per il compagno Pecori.

Il sarà assessore dell'Udc, sapendo in cuor suo che comunque è vicino al centrosinistra, passa con serenità il santo natale. Ma poco dopo la befana lascia un carico di carbone ardente nella calza a rete, maglia larga ovviamente, del primo cittadino. Il GdV del 10 gennaio 2009 non dà adito ad equivoci: «Questa vicenda ha fatto compattare l’opposizione (in fondo già si capisce che la cosa gli dispiace, Ndr) mandando in pezzi la credibilità e l’autorevolezza del sindaco e della giunta. Non ci fossero di mezzo i soldi dei cittadini ci sarebbe da ridere. Finora abbiamo assistito a una condotta irrazionale da parte dell’amministrazione comunale». Tiè.

E siccome il carnevale si avvicina e siccome a carnevale ogni scherzo vale anche il sarà assessore ombra Claudio Cicero attacca la giunta ben sapendo che questo è un ottimo metodo per entrarvi. La storia la racconta il GdV del 28 Gennaio 2009 pagina 13 (che fortuna per il sarà assessore ombra, questo il vero motivo della sua superdelega, la cabala?). «È ancora scontro sulle condizioni delle strade. Dopo l’annuncio del Comune, intenzionato a eliminare e sostituire le mattonelle colabrodo di contrà Gazzolle, contrà Cabianca e contrà Piancoli, risponde l’ex assessore alla Mobilità Claudio Cicero, oggi consigliere di opposizione, che quelle mattonelle fortissimamente volle e che oggi difende». E Cicero impugna la mitragliatrice: «Finché ero io l’assessore, non c’erano stati problemi. Il motivo? Semplice: veniva eseguita una corretta manutenzione periodica. Negli ultimi otto mesi non so cosa sia successo: la manutenzione non è stata fatta, le riparazioni sono state fatte in modo errato. Sembra che si voglia boicottare quella pavimentazione, che aveva fatto risparmiare molti soldi e si era dimostrata affidabile. Se il criterio per sostituirla è soltanto qualche sconnessione, allora dovremmo dare un’occhiata ai cubetti di porfido delle strade vicine, o del piazzale di Monte Berico, oppure della rotatoria della stazione, che versa in condizioni pietose». Vai Claudio, è quasi idillio. Il 17 febbraio invece si riunisce la commissione bilancio del comune. Pecori ricompare sulla questione dell'Ici troppo alta per i possessori di terreni (di grosse immobiliari?) e sbotta: «Scandaloso, non tengono conto di una delle crisi economiche più gravi di sempre».

Frattanto arriva la primavera e Pecori dopo aver fatto le pulizie pasquali si ricorda che è bene di tanto in tanto dare una mazzata alla giunta amica. Non si sa mai. Qualcosa succede sempre. Infatti l'uomo dell'Udc il 25 maggio 2009 rende nota urbi et orbi la sua enciclica (“rerum tangentialis”) contro la bozza progettuale della nuova circonvallazione nord; enciclica poi trasformata poi in una più umile richiesta di dibattito in consiglio comunale: «Quanto abbiamo visto pubblicato sulla stampa con gli innumerevoli e lunghi raccordi, rappresenta un immane sperpero di territorio, tra l’altro a danno del solo Comune di Vicenza, a fronte invece di notevoli benefici per i Comuni contermini. Ciò grazie al fatto che Vicenza, contrariamente a quello che da decenni accade nei Comuni contermini, ha da sempre privilegiato l’integrità territoriale delle sue frazioni, concedendo col contagocce minime trasformazioni edilizie ai propri residenti». Passano poche settimane e durante il consiglio comunale del 2 luglio Pecori stavolta non solo se la prende solo con la giunta, ma pure con la municipalizzata di San Biagio: «Si stia dando la gestione della città in mano al consiglio d’amministrazione di Aim».

Intanto il 30 novembre c'è un nuovo consiglio comunale. Pecori, il quale sa che Variati è stato eletto anche coi voti dei Verdi e degli ambientalisti in genere si precipita a dire che è a favore di un inceneritore a Vicenza. Poi durante la notte tra il 10 e l'11 dicembre 2009 arriva in aula il sì al Pat ovvero al nuovo piano regolatore con relativi interessi milionari dietro. L'Udc, un tempo contraria si astiene. Pecori poi proferisce una frase sibillina: «Ora è il nostro Pat, quello che la città attendeva da anni, ma ad ogni modo non ci vedo risvolti politici immediati». Passano otto mesi dall'approvazione del “loro” Pat e Pecori passa in giunta. Poteri del Pat o poteri dietro al Pat? Intanto però rimane scolpita nel cemento una frase famosa di Pecori pubblicata su Il Corriere del Veneto: «Questo risultato non ce lo aspettavamo... Le scelte si fanno e se ne pagano le conseguenze. Se dovevamo scegliere per vincere saremmo andati con Variati, visto che in molti lo davano per vincente». Era il 29 aprile 2008 e Pecori, assieme a Cicero, a Lia Sartori e alla Lega aveva appena perso le elezioni. Pagare le conseguenze. E chi ha pagato in questo caso?

Marco Milioni
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