lunedì 7 marzo 2011

La parola a Lovat

Manuela Dal Lago è la mia peggior nemica per scelta sua, non mia. Lo è sempre stata. Sul Corriere ho solo corretto un errore di due giorni prima, commesso dalla giornalista che mi aveva attribuito frasi mai pronunciate. Se poi l'on. Dal Lago avesse commesso errori procedurali è solo perché non è affatto così brava e precisa come fa credere a tutti da sempre. Anche altri dicono che ha sbagliato, ma a me non interessa. Sono stato espulso e in effetti è un controsenso che uno come me rimanga nello stesso partito di Stefani-Dal Lago-Filippi. Evidentemente ho sempre sbagliato io.
 
Infine: non ho mai cercato posti e i fatti sono prove, rivendico l'ottimo operato del direttivo di cui ho fatto parte (e certi provvedimenti non li ho votati oppure ho votato contro, informatevi meglio ma non da chi ha interesse a diffamarmi), infatti ho criticato la prepotenza degli onorevoli, non il direttivo, e ancora i fatti mi danno ragione; non ho mai leccato il culo di nessuno perché non ho bisogno di niente, finché ho la salute. Io sono incorruttibile e mi piego solo davanti al Crocifisso, solo a Lui rispondo della mia coerenza. Altri si piegano davanti agli uomini e alle donne, non io. Chi inventa cavolate deve venire a dirle in faccia, non nascosto da un nickname.
 
Credo negli ideali dello Statuto della Lega Nord, quegli ideali non accolti dal primo direttivo tenuto dalla Segreteria Busetti nonostante una mia precisa mozione. Dunque traggo le conseguenze. Chi sta protestando, usando anche il mio nome, lo fa perché ha capito che è intollerabile l'abuso commesso: se il primo partito è in mano agli umori di due persone, di cui una è il perspicace Stefani, allora tutti i cittadini della provincia sono in mano a una sola persona e ai suoi referenti esterni.... Non è ammissibile come principio democratico.
 
Per il resto, pensate ciò che volete. Io sono commosso di vedere che decine di sezioni della Lega Nord di tutta Italia, e centinaia di sconosciuti, stanno aderendo alla protesta su facebook dicendo "sono io Davide Lovat". Ora tornerò solo ai miei amati libri, saranno più felici la fidanzata, i familiari e gli amici che mi dicevano da anni di lasciar perdere la politica perché sono troppo limpido per quel mondo, nessuno più mi criticherà dicendo che voglio visibilità quando il 15 marzo terrò una conferenza a Rosà o il 15 Aprile a Longare.
 
In effetti, dalla scuola al lavoro, dallo sport al servizio militare, dalla famiglia alla parrocchia, ovunque io sono sempre stato apprezzato per come sono: solo in Lega Nord ho sentito ogni sorta di infamia sul mio conto, cose indicibili e vergognose. Evidentemente non è il mio ambiente.

Davide Lovat

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