sabato 16 aprile 2011

La cementificazione di Laghetto

Quando l’amministrazione Huellweck approvò il cosiddetto PP10 molti esponenti dell’attuale maggioranza, in primis Rolando e Dalla Pozza appoggiati dai comitati cittadini coordinati da Giancarlo Albera, sollevarono un putiferio, giustamente denunciarono il sacco urbanistico della città, volantinarono il quartiere, parteciparono ad assemblee pubbliche, appoggiarono contestazioni in consiglio comunale.

Variati ad inizio mandato annullò il provvedimento. Sostenne che la zona, penalizzata dalla Ederle 2 (500.000 mq di terreno cementificato) e in futuro dalla tangenziale, non poteva sopportare altre colate di cemento. In campagna elettorale disse: «Troppe decisioni sono state prese nell’ombra: decisioni gravi, e a volte gravissime, senza che la città sapesse. E non c’è solo il Dal Molin, a mostrarci cosa succede quando una città viene tenuta all’oscuro, quando le decisioni vengono prese passando sopra la testa dei cittadini» e ancora «basta cemento voglio una città più verde».

Ora scopriamo che il prode Achille, spudoratamente in gran segreto in barba alle promesse elettorali, si appresta a firmare un accordo con i privati per la realizzazione a Laghetto della Green Way, di fatto, in nome pomposo nasconde il vecchio PP10. Chissà se l’amministrazione ha scelto questo nome per dimostrare, come ce ne fosse bisogno, la propria sudditanza verso gli statunitensi?

La nuova lottizzazione, ben 225.000 metri quadri di terreno, prevedrebbe, oltre alla realizzazione di 600 appartamenti, un nuovo centro commerciale in sostituzione del piccolo supermercato esistente della famiglia Cestaro. Che strano... Durante la passata amministrazione il signor Marcello Cestaro patron di Unicomm venne in commissione, insieme ad altri proprietari con il tecnico di parte l’ex assessore Sergio Carta, a sostenere l’approvazione del vecchio piano cosa che poi avvenne. A questo punto molte domande vengono spontanee.

È vero che l’amministrazione Variati ha firmato o sta per firmare accordi con i privati? Se si perché di nascosto senza prima consultare i cittadini che tanto si erano mobilitati in passato e che lo hanno votato vista la promessa di bloccare il PP10? Sta subendo pressioni? O peggio il PP10, come il nuovo stadio con annessa mega lottizzazione, rientra nell’accordo, di cui si vocifera da tempo, per ottenere l’appoggio dell’ala sartoriana del Pdl alle prossime elezioni comunali?

Che fine ha fatto la contrarietà al PP10 di Gianni Rolando Rolando e Toni Dalla Pozza e altri esponenti come loro del PD o del centrosinistra? Si è miseramente annullata con la conquista della tanto agognata sedia? Dove sono finiti i contrari al PP10? Strano che Giancarlo Albéra, a quanto ci risulta politicamente molto vicino a Variati, non abbia ancora indetto un’assemblea pubblica? E Bottene e presidianti del No Dal Molin cioè i centri sociali perché tacciono? Temono di perdere la sede del nuovo Ya Basta all’ex bocciodromo comunale?

Il nostro comitato denunciò, già nel febbraio 2010, che dietro le intenzioni di Variati e soci di non ricostruire la pista aeroportuale del Dal Molin si nascondevano appetiti inconfessabili. In un nostra conferenza stampa dicemmo: «Palazzinari e cittadini, alcuni legati anche al presidio e alla Bottene, chiesero, sfruttando il bando interessi diffusi, la modifica dei vicoli aeroportuali e nuove lottizzazioni. Siamo proprio sicuri che il PP10 sia stato accantonato definitivamente? Il nostro timore è che dietro l’ottenimento della concessione in uso dell’area ad est della base al Comune di Vicenza si nasconda l’ennesi presa in giro, infatti, la proprietà dell’area, a quanto ci risulta, rimarrà statale e quindi lo Stato potrà riappropriarsene in qualsiasi momento magari per ampliare la Ederle 2. Alla fine della corsa possiamo scommettere che, fregandosene anche dei sostenitori del Parco della Pace, tutta l’area nord di Vicenza sarà interamente edificata per la gioia dei poteri forti».

Enrico Huellweck del Pdl fu sopranominato il sindaco muratore per le cementificazione avvenuta durante il suo mandato; a quanto pare, visto l’impegno profuso finora, Variati vuole conquistare quello di grande architetto dell’universo.

Franca Equizi
per il Comitato Salviamo l’Aeroporto
tel.: 338-4644442; e-mail: francaequizi@libero.it

Nessun commento:

Posta un commento