lunedì 20 ottobre 2014

Grane urbanistiche al tribunale di Vicenza, l'affondo del M5S

Possibili illeciti, anche sulla base di un preconizzabile danno economico milionario a danno del comune, nella realizzazione della cittadella giudiziaria di Vicenza? C'è un nuovo esposto in procura. E se il primo, in una con le sue integrazioni, era stato redatto dai comitati locali, questa volta è il M5S a firmare un documento di sessanta pagine, con tanto di relazione tecnica allegata. Ne ha dato notizia stamani proprio davanti al tribunale di borgo Berga un gruppo di attivisti vicentini.

La pattuglia in realtà era guidata dai senatori a cinque stelle Enrico Cappelletti e Giovanni Endrizzi che poi sono i firmatari della segnalazione consegnata in prima mattinata proprio nelle mani del procuratore di Vicenza Antonino Cappelleri. Assieme ai due c'era il consigliere comunale Daniele Ferrarin; e poi i due consulenti, molto noti in regione: l'architetto Carlo Costantini e l'avvocato Matteo Ceruti.

Mentre i due parlamentari e il consigliere comunale si sono soffermati principalmente sulle questioni paesaggistiche e sulla «colossale speculazione edilizia» che in qualche modo sarebbe stata sponsorizzata da centrodestra e centrosinistra alternatesi al governo della città del Palladio, è toccato a Costantini entrare più nel dettaglio. L'architetto senza peli sulla lingua ha puntato l'indice contro il comune e contro la società che sta realizzando la parte privata della cittadella (la Sviluppo Cotorossi) ha parlato di possibili reati che sarebbero ormai prescritti, ma anche di nuove ipotesi di illecito penale che sarebbero ancora in essere.

Il professionista per vero non ha parlato di danno erariale ma de facto ne ha descritto l'anticamera mettendo in allerta la procura in ragione di un raffronto «tra benefici privati ed i presunti vantaggi per la controparte municipale» che dovrebbero stare alla base di un accordo del genere. A questo punto l'architetto scende sul piano prettamente tecnico e accende i riflettori sulla delibera del 2004 poi modificata nel 2009, delibera comunale che diede nel concreto l'abbrivio alla intera operazione: «Nel raffronto tra benefici privati ed i presunti vantaggi pubblici, obbligatorio per l'approvazione del piano urbanistico ai sensi della legge regionale 23 del '99, per quanto evidenziato dalla documentazione agli atti, non risulta considerato il plusvalore dovuto alla trasformazione della destinazione urbanistica dell'area, da industriale a commerciale-direzionale-residenziale ed allo "scambio" tra i 15.000 metri quadri ceduti dalla Cotorossi per la costruzione del Tribunale ed i 31.000 viceversa ceduti dal comune alla stessa società. Inoltre, si è rilevato che, questa mancata valutazione ha dato una inesatta rappresentazione del programma da approvare allo stesso consiglio comunale, tale da giustificare non solo lo "scomputo" degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, ma anche il "contributo" che il comune ha concesso alla immobiliare sotto forma di mancata riscossione del "costo di costruzione", pari a, circa, cinque milioni. E che tutto ciò, mancata valutazione dei beneifici privati, finanziamento comunale in termini di rinuncia al "tributo" sul costo di costruzione, mancata cessione al comune delle opere di urbanizzazione, in special modo dei parcheggi "pubblici" che restano privati ed a pedaggio, potrebbe quantificarsi, indicativamente, in una cifra dell'ordine dei trenta milioni, quale vantaggio privato, il che ovviamente non corrisponde affatto ad un danno equivalente per il comune».

Lo stesso Costantini tuttavia ha lanciato un monito all'amministrazione comunale affinché ai privati (una spa in cui spiccano tra gli altri il Gruppo Gavio e la Maltauro) non sia concesso, almeno temporaneamente e comunque in autotutela, il permesso per il nuovo lotto che dovrebbe completare il disegno urbanistico previsto per la zona. Un disegno che da anni vede la netta opposizione di un gruppo di attivisti, non molto esteso per vero, che va dalla galassia ambientalista a Italia Nostra. Ferrarin dal canto suo ha specificato che a breve sarà il consiglio comunale a doversi occupare della questione proprio su input del M5S, il quale tra l'altro sta approfondendo pure l'ipotesi di eventuali irregolarità anche nell'ambito della realizzazione del tribunale vero e proprio. Ma c'è un dettaglio ulteriore. L'esposto è stato indirizzato anche Raffaele Cantone, responsabile dell'autorità nazionale anticorruzione che ha compiti di vigilanza specifica per le grandi opere. Un ulteriore invio è stato predisposto alla Corte dei Conti del Veneto. Nel file qui inserito è possibile ascoltare in forma integrale gli interventi nell'ordine di: Endrizzi, Ferrarin, Costantini e Cappelletti.

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