lunedì 29 febbraio 2016

Pfas, Berti chiama in causa Zaia: «Dov'è il governatore? Solo il M5S affronta l'emergenza»

I veterinari conoscono analisi non emerse, Brusco: «Le mostrino al M5S, gli unici che hanno il coraggio di divulgarle». Centinaia di migliaia di veneti sono stati esposti e continuano ad essere esposti ai Pfas, che ormai sono entrati nella catena alimentare. Ma la Regione tace e Zaia parla di tutto fuorché della salute dei veneti: a dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti, che in queste ore interviene ancora rispetto allo scandalo esploso la settimana passata.

«Siamo di fronte alla Chernobyl veneta - attacca Berti - stiamo parlando di una catastrofe immane, stiamo parlando di acqua avvelenata e potenzialmente mortale e stiamo parlando di 400mila veneti a rischio. Gli esperti dichiarano che la situazione è ormai fuori controllo, ma Zaia dov'è? Il governatore è scomparso e pensa alle sue inaugurazioni invece di prendere posizione su una situazione gravissima... Solo il Movimento 5 Stelle ha avuto il coraggio di guardare in faccia il problema e di affrontarlo - ricorda il capogruppo del Movimento in consiglio regionale - stiamo facendo tutto il possibile per bloccare la morte liquida. Il governo regionale sta invece negando la verità dei fatti a tutti i veneti e si guarda bene dal rispondere. Il silenzio sarà la complicità quando la situazione precipiterà, vorrei sapere come fanno a non dire nulla di fronte alle evidenze che emergono dal verbale della commissione tecnica regionale sui Pfas del 13 gennaio».

Nel verbale si legge ad esempio che «non è stato dato seguito ad azioni di tutela della salute per le persone che hanno mangiato e stanno mangiando alimenti con presenza e concentrazioni critiche». Ai dubbi esposti sull'argomento dal sindacato italiano dei veterinari (Sivemp), al quale sembra assurdo lo scaricabarile delle istituzioni e il fatto che queste ultime non abbiano letto certe analisi, risponde invece il consigliere regionale Manuel Brusco: «Capisco lo sconcerto del Sivemp, e nessuno di noi attacca la categoria dei veterinari. Il M5S dà responsabilità ai singoli, che come spesso capita nella politica di solito sono i vertici - dice l'esponente pentastellato - ci rincuora apprendere che il Sivemp sia consapevole dell'entità dell'emergenza e si unisca alla nostra richiesta di chiarezza e trasparenza».

Brusco ricorda come la Regione non abbia ancora fornito i documenti richiesti dal gruppo M5S sulla vicenda, e neppure la copia originale del verbale che ha dato vita al “Venetoleaks” sui Pfas. «Se il sindacato dei veterinari - come emerge dalla sua nota - ha documenti e analisi che non sono stati presi in possesso o in considerazione dalle istituzioni presenti a quel tavolo - è l'invito di Brusco - e che potrebbero aiutare tutti a fare luce sulle pesanti ombre che aleggiano sulla questione, lo invitiamo calorosamente a fornirli a noi. Come abbiamo dimostrato, sarebbero in buone mani e tutti i cittadini verrebbero a conoscenza delle informazioni in essi contenuti».

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