venerdì 12 febbraio 2016

Dieci domande per Iorio

In questi giorni sono tornate a materializzarsi molte nubi all'orizzonte della Banca Popolare di Vicenza. Ci sono le ansie generate dai conti. Che non vanno bene. E ci sono quelle generate dalle opacità che ancora permangono sull'istituto berico. A partire da quelle evidenziate dai media o in sede di question time a Montecitorio. L'amministratore delegato della banca Francesco Iorio, predica pazienza e ottimismo. Continua a sostenere la necessità di guardare avanti. Ma per guardare avanti, è la storia che lo insegna, bisogna sempre fare i conti, quanto meno in termini di comprensione, con quanto accaduto nel passato. Perché ieri, oggi e domani alla fine sono le declinazioni dello stesso unicum come grottescamente insegna Franco Franchi nell'indimenticabile “Un mostro e mezzo”. Ed è proprio con lo sguardo rivolto al passato che Iorio, se vuole portare una ventata di chiarezza sulla banca da lui capitanata, potrebbe rispondere ad alcune domande. Ecco l'elenco di quelle che così, su due piedi e alla rinfusa, mi vengono in mente.

Uno, che cosa pensa del fatto che nell'attuale consiglio di amministrazione di BpVi seggano diversi componenti che sono espressione della “passata era Zonin” tale circostanza le arreca qualche imbarazzo?

Due, che cosa pensa lei del vicepresidente Andrea Monorchio? Come descriverebbe lei i suoi rapporti con quest'ultimo? Si tratta di rapporti cordiali e distesi?

Tre, che cosa pensa lei del fatto che tra i componenti del cda figuri un imputato per gravissimi reati fiscali (Matteo Marzotto) e un rinviato a giudizio (Marino Breganze) per il gravissimo reato di usura? Che cosa sa l'amministratore delegato del procedimento penale che è costato una gravissima condanna per usura in primo grado a Francesco Maiolini nella sua veste di ex direttore generale di Banca Nuova (Gruppo BpVi)? Iorio sa che la vicenda che ha portato alle indagini su Breganze e su Maiolini è la medesima?

Quattro, Iorio sa che l'Espresso in un servizio di Vittorio Malagutti descrisse Maiolini come l'ex «vicerè» di Zonin in Sicilia? In quel servizio c'è un passaggio in cui si legge che «Maiolini sa come muoversi nell'acqua torbida del potere isolano. Tra l'altro mette a libro paga parenti e amici di politici e magistrati. Qualche esempio: il figlio del procuratore di Palermo, Francesco Messineo, la figlia di Diego Cammarata, sindaco del capoluogo tra il 2001 e il 2002. Grazie ai legami con i governatori, prima Cuffaro, poi Salvatore Lombardo, in breve tempo Banca Nuova diventa una sorta di succursale finanziaria della Regione e gestisce miliardi di fondi pubblici. Maiolini corre. Forse troppo. Fatto sta che nel 2012, a maggio, perde il posto. Era diventato un viceré, autonomo a tal punto da fare ombra al capo, a Zonin. E il presidente non tollera concorrenti in casa». Alla luce di tutto ciò lei è a conoscenza se tra i conti aperti presso Banca Nuova, o presso altre filiali del gruppo, esistano conti riferibili a persone o soggetti riferibili: alla massoneria, ai servizi segreti, alla Dia, ad alte cariche dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato o del corpo diplomatico italiano o di paesi stranieri? E in ultimo a soggetti riferibili alla magistratura?

Cinque, il dottor Iorio per caso è a conoscenza della vicenda dell'ex amministratore delegato del Vicenza Calcio Danilo Preto nell'ambito dell'affaire Sgroi? Il direttore generale è a conoscenza di eventuali rapporti, presenti o passati, tra BpVi o sue controllate e il Preto? O tra società oggi o un tempo riconducibili a Preto e la galassia societaria della BpVi?

Sei, per quanto consti all'amministratore delegato Iorio tra i membri (in carica o meno non importa) del cda, del comitato esecutivo o del collegio dei sindaci figurano persone che hanno o hanno avuto pendenze giudiziarie?

Sette, per quanto consti all'amministratore delegato Iorio, tra i membri (in carica o meno non importa) del cda, del comitato esecutivo o del collegio dei sindaci figurano persone appartenenti alla massoneria?

Otto, che cosa pensa l'amministratore delegato Iorio della vicenda del cosiddetto affaire Carrai narrata recentemente da Il Fatto? Lei pensa che tale vicenda possa prestarsi in qualche modo ad essere malamente interpretata come il tentativo di una sorta di 'captatio benevolentiae' da parte di alcuni ambienti prossimi al gruppo BpVi nei confronti di alcuni ambienti vicini al governo? Lei è a conoscenza della circostanza appunto descritta da Il Fatto il quale cita nel suo servizio Flavio Maffeis? Lei è conoscenza che Flavio Maffeis, sempre secondo il quotidiano, oltre ad essere il vicepresidente di Farbanca, una controllata di BpVi, ha patteggiato anni fa una pena per corruzione nell'ambito dello scandalo della seconda metà dei Novanta noto come “Farmatangenti”?

Nove, che cosa sa il dottor Iorio dei rapporti tra Vincent Spogli, già ambasciatore Usa in Italia e Gianni Zonin, già presidente della Banca Popolare di Vicenza? Iorio è a conoscenza delle richieste di chiarimento in merito ai rapporti tra i due partiti da alcuni ambienti della società civile vicentina? 

Dieci, lei Iorio, ha mai sentito parlare di un fantomatico gruppo Doyan, di un fantomatico «Archivio 19» e di un fantomatico «Memoriale Vigna»? Lei che cosa pensa dello scenario descritto sul quotidiano Vvox,it in un servizio del giorno 6 febbraio 2016?

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