giovedì 9 febbraio 2017

Pedemontana, ora la Regione deve cambiare il bilancio

Sul suo tavolo, ha fatto capire ieri il governatore Luca Zaia, ci sono da tempo le carte che indicano la nuova soluzione per garantire che i lavori della superstrada Pedemontana Veneta e la sua realizzazione. Per ora, però, devono restare segrete. Perché la quadratura del nastro d'asfalto ancora non c'è. Intanto però il quadro è radicalmente cambiato. Il dialogo con il Governo e con il costruttore c'è. Ma quello su cui occorre lavorare, fa capire Zaia nel dopo-giunta, è il bilancio della Regione.

«ACCORDO ENTRO FINE FEBBRAIO». «Stiamo lavorando ancora - spiega Zaia - sul fronte della Pedemontana, che non è una partita facile: si sta accelerando, cercando di trovare un equilibrio per il closing finanziario». Ed ecco il primo cambio di quadro: non c'è più tensione con Roma. «Devo dire che la partita oggi rischia di essere più facile sul fronte del rapporto con l'impresa e con le istituzioni nazionali. E un po' più difficoltoso, diciamo, per far girare i numeri rispetto al bilancio della Regione. Tempistiche? Si andrà a un "vedo" a fine febbraio, da quello che mi dicono i tecnici. Devo riconoscere che la collaborazione a livello nazionale è comunque eccezionale: sto parlando di Ministeri delle infrastrutture e delle finanze, di palazzo Chigi, e di tutti i tecnici: non ultimi quelli di Cassa depositi e prestiti con cui ci confrontiamo su molti dati che abbiamo, ad esempio quelli sul traffico. Per noi l'infrastruttura è strategica: 95 chilometri, 35 Comuni e 16 caselli, ci costerà più o meno 2,5 miliardi. Se riusciamo ad arrivare al closing finanziario velocemente, si completerà in tre anni, ed è la più grande oggi in cantiere in Italia. Il lavoro è impegnativo», rimarca Zaia. Che conta sulla nuova squadra creata: il segretario generale Ilaria Bramezza, il responsabile di procedimento Giuseppe Fasiol, la dirigente Elisabetta Pellegrini, Marco Corsini (Avvocatura di Stato) come autorità vigilante: la Regione ha chiuso da poco anche un bando per cercare un dirigente di supporto tecnico e amministrativo-contabile per la Pedemontana.

NUOVO PIANO: SERVE UNA "GARANZIA". Un'indicazione emerge dalle poche parole di Zaia. C'è "qualcosa" da inserire nel bilancio della Regione: una cifra che possa fare da garanzia di fondo perché tutto il meccanismo di finanziamento si possa mettere in moto. Una garanzia tale - ma siamo a supposizioni - che renda forse diversa la stessa strada del finanziamento rispetto ai tanto annunciati project bond. Queste le parole di Zaia, da cui si intravede il nuovo quadro: «C'è un contratto che prevede impegni, siamo il concedente e il punto di incontro con il concessionario è sul flusso di traffico. Se il flusso è più basso, il concessionario non riesce a chiudere il suo closing finanziario. La base dell'appalto 2009 è che la Pedemontana vedrà passare tot veicoli (30mila al giorno nel primo periodo di apertura, ndr): il consorzio Sis è disponibile e stiamo ragionando su nuovi flussi di traffico, le cifre della nuova rilevazione le avremo tra 7-10 giorni. I numeri stanno cambiando tutti e dobbiamo chiudere il cerchio rispetto a impegni reciproci. Ci sono più cose da modificare: abbiamo un progetto che stiamo seguendo, che non è più quello originario che conoscete. Affronteremo l'accordo per farlo girare all'interno del bilancio della Regione. Che l'intesa non debba essere massacrante per la Regione, è poco ma sicuro. Al nostro fianco comunque su questi ragionamenti c'è il Governo, perché c'è l'interesse pubblico. Non posso anticipare di più».

«GLI ESPROPRIATI? UNA PRIORITÀ». E gli espropriati che attendono i soldi? «Se arriva l'accordo - risponde Zaia - lo facciamo a partire da loro: oltre 3mila aziende con 340 milioni di euro in espropri. Sono risorse destinate al territorio». Intanto Il sen. Antonio De Poli (Udc-Ap)ribadisce che «l'unico modo per sostenere i livelli di traffico è andare oltre la Pedemontana: è fondamentale inserire nel nuovo progetto le cosiddette opere complementari, senza cui vengono meno le connessioni con le arterie già esistenti». E Alessandra Moretti (Pd) rinnova l'appello a Zaia a non toccare le esenzioni per i residenti dei Comuni attraversati dall'opera «come previsto dall'attuale progetto».

Piero Erle
fonte Il Giornale di Vicenza del giorno 8 febbraio 2017; pagina 11

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