sabato 20 maggio 2017

La Superstrada Pedemontana veneta è solo al 27%: servono lavori per 500 milioni l'anno

Il parere è favorevole perché questo patto «è la miglior soluzione tecnica, economica, e finanziaria che sia praticabile e possibile e che supera le criticità del precedente atto sottoscritto nel 2013 tra il Commissario e Sis, criticità evidenziate sia dalla Corte dei conti che dall'Anac». Così hanno scritto lunedì, poche ore prima che la Giunta desse il via libera definitivo, i tecnici del nucleo Nuvv (verifica investimenti) della Regione, guidati dal segretario generale della Regione, Ilaria Bramezza, e dal dirigente Gianluigi Masullo.

Insomma, per i tecnici è l'unico modo per evitare guai peggiori. Con l'obiettivo tra l'altro, lo scrivono chiaro, di rimanere «nell'alveo della convenzione originaria». È una condizione essenziale, perché martedì tra le righe il commissario di vigilanza Marco Corsini faceva capire che la Regione e il "team tecnico Pedemontana" hanno ben presente che il colosso Salini Impregilo, sconfitto da Sis nel 2009 per un cavillo legale decisivo nello scontro al Consiglio di Stato, potrà rivolgersi a Tar e Consiglio di Stato stesso per valutare se il nuovo accordo stravolge i termini della gara originaria.

Intanto dalle carte della Regione emergono altri particolari che sono anche la base di risposte a quesiti della Corte dei conti. Ad esempio che la garanzia fidejussoria versata da Sis è di 81 milioni (il 5% dei lavori), e che l'ipotesi di procedere alla risoluzione del contratto aprirebbe a un contenzioso con danni per tutti, compreso quello dei cantieri fermi. Inoltre gli esperti di Area Engineering incaricati della Regione, con studio certificato dal professor Marco Pasetto dell'Università di Padova, confermano che nel 2021 saranno circa 27mila (di cui oltre 5 mila camion) i veicoli al giorno, con un pedaggio di 1,68 euro per dieci chilometri per le auto (e 3 euro per i mezzi pesanti).

Invece nel 2059 i veicoli saranno saliti fino a 65 mila. E se il traffico sarà di più? La Regione potrà dare più soldi a Sis. Ma Venezia sa già che per i primi 9 anni in realtà andrà sotto (incassi meno alti del canone da dare a Sis) e potrà rifarsi solo dopo. Però la Regione sottolinea che Sis ora avrà otto mesi di tempo per chiudere l'accordo con banca JpMorgan per l'emissione di bond per 1,15 miliardi (e già subito però dovrà trovare finanziamenti per 250 milioni), se no salta tutto senza che la Regione abbia dato altri soldi.

I 914 milioni di aiuti pubblici su 2,25 miliardi, poi, rispettano il principio che nei project le casse pubbliche devono dare meno del 50% del totale. Sis poi potrà anche gestirsi gli incassi di pubblicità lungo la superstrada, i trasporti eccezionali e la ghiaia scavata (vale 74,5 milioni). Le spese generali per Sis sono fissate al 9% del totale investimenti. Infine è possibile aprire l'opera per parti, e i vicentini ci sperano. Ma a che punto è la Pedemontana dopo oltre 5 anni di cantiere? La delibera lo dice chiaro: solo al 27%. Per averla pronta a giugno 2020, come indica il cronoprogramma (e saremo sotto elezioni regionali), ora c'è da correre: al ritmo di 500 milioni di lavori entro ogni anno.

da Il Giornale di Vicenza del 20 maggio 2017; pagina 9

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